venerdì 2 gennaio 2009

CONCETTO DI SPAZIO e scuola elementare

Concetto di spazio e scuola

1^ classe elementare - METODOLOGIA E DIDATTICA


La conoscenza dell’ambiente fisico (oggetti, spazio, tempo, rapporti di causalità) si costruisce gradatamente con l’esperienza. ... Il processo cognitivo è piuttosto lungo e si svolge inconsapevolmente all’inizio della vita e in seguito con modalità sempre più consapevoli e sistematiche.

In ogni situazione spaziale sono implicite delle relazioni temporali e viceversa. Il bambino, nella sua continua interazione con se stesso e con gli oggetti, fin dall’inizio comincia a formarsi dei propri schemi sensorio motori, che sviluppa sempre più durante la crescita e consolida con il gioco. La conoscenza “spaziale” del proprio corpo (esperienze statiche e dinamiche, di posizione, di relazione con oggetti, di relazione con gli altri) è preliminare all’elaborazione delle relazioni spaziali (e temporali).

Lo spazio che un bambino di sei anni conosce inconsapevolmente è uno spazio topologico (vicino, lontano, dentro, fuori, insieme, separato, continuo, spezzettato, ecc.).

Giocando con il proprio corpo nello spazio privo di oggetti il bambino diverrà consapevole dell’esistenza di queste relazioni e potrà elaborarle per ulteriori apprendimenti....

E’ importante altresì che il bambino impari ad avere sempre il controllo dei propri movimenti, in quanto anche l’attività fisica, per essere strumento di apprendimento e sviluppo, deve accompagnarsi all’attività mentale.

Brusa e altri: PERCEZIONE E PSICOMOTRICITÀ - Edizione Organizzazioni Speciali - Firenze



Uno dei maggiori problemi dell’insegnante è trovare la motivazione che spinga l’alunno ad interessarsi di un dato argomento: Il “gioco didattico” risponde a questa esigenza anche nella formazione del concetto di spazio nelle sue diverse accezioni (emotive, grafiche, estensive, ecc.).


In prima classe elementare si pongono le basi per la conoscenza dello “spazio” : il bambino diviene gradualmente consapevole che esistono ambienti di vita diversi, da lui stesso sperimentati (monti, mare, campagna, città, ecc.).


L’itinerario metodologico si snoda attraverso attività diversificate, ma convergenti, spesso INTERDISCIPLINARI con matematica, lingua, lettura, ecc.:


1 - La CONVERSAZIONE E IL CONFRONTO tra i bambini mette a fuoco le diverse realtà da loro esperite: potrà stilarsi una breve lista (anche tramite disegni) dei luoghi diversificati enunciati dai bambini stessi.


2 - La RAPPRESENTAZIONE GRAFICA degli ambienti conosciuti dai bambini avviene tramite disegni, pitture, ritagli da riviste, collage, ecc. : io privilegio spesso in questa fase il cartellone realizzato con collage collettivo, dove ciascuno può ritrovare il “proprio” contributo nell’insieme comune, che assume in tal modo un ulteriore più esteso e pregnante significato.



3 - Il GIOCO CON MATERIALI VARI (spontaneo e su progetto - cfr

http://squolascuola.blogspot.com/2008/02/prima-elementare-apprendere-un-metodo.html

) che consenta la rappresentazione plastica a 3 dimensioni rafforza l’ interiorizzazione delle conoscenze.


Il foglio/cartoncino sul quale il gioco è stato realizzato verrà quindi appeso al muro per motivi di spazio e sarà come vederlo “dall’aereo” (come ha osservato un bambino).


Il gioco con i materiali offre anche una spontanea acquisizione del significato di “mappa o pianta geografica” e di “legenda”: infatti gli spazi occupati dai diversi materiali devono essere ricomposti quando il materiale (dopo 30’) viene riposto e quindi ripreso: verranno perciò contornati, colorati e quindi si compilerà una “legenda” per la lettura dei codici.


4 - Le STORIE SUL PLANISFERO consentono ai bambini l’acquisizione spontanea dei codici geografici grafici (azzurro per il mare, marrone scuro per le montagne, ecc.), oltre a conoscenze circa forma, estensione, numero di continenti e isole maggiori . Anche la posizione dei punti cardinali viene acquisita naturalmente, dato che è scritta sul planisfero, sebbene ancora per i bambini essa rappresenti un significato approssimativo (“qui, a Est, sorge, spunta il sole – qui, a ovest, il sole tramonta).

cfr. http://squolascuola.blogspot.com/2007/10/planisfero-storie.html

(è opportuno non dimenticare di utilizzare la doppia nomenclatura: “qui-est” “mare grande-oceano” “montagne altissime – catena, cime”, “tanti tanti alberi – foresta”, ecc.) in modo che i bambini interiorizzino naturalmente e senza sforzo anche il linguaggio geografico codificato.



5 - La RIFLESSIONE “AMBIENTALE” rispetto a favole, storie, video, ecc. potrà condurre anche ad una prima intuitiva distinzione fra AMBIENTE (inteso come “ambiente naturale” ) e TERRITORIO (inteso come “ambiente modificato dall’uomo”)

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